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Inviato da avatar Fiorella De Cindio il 06-10-2014 alle 10:28

Nelle tesi, negli elaborati/relazioni di esame, cosi' come negli avvisi di seminari in cui devono essere indicati dei riferimenti bibliografici e' bene usare uno standard: ce ne sono diversi. Qui sotto ve ne propongo due. Il primo e' un po' semplificato rispetto a quelli piu' accademici, come ad esempio il secondo. Molti altri standard possono essere trovati online: un punto di raccolta per accedervi è su wikipedia.

L'importante e' ricordare che una bibliografia serve a consentire a chi fosse interessato di risalire alla pubblicazione. Quindi mettetevi nei panni di chi deve cercare una fonte citata e pensate se avete fornito informazioni sufficienti. Un altro requisito per uan buona bibliografia è l'uniformità: ad esempio, se si mette il nome esteso di un autore, lo si deve mettere sempre; se si usa la prima lettera del nome, questa deve sempre precedere o seguire il cognome. Nel caso di articoli disponibili online, bisogna cercare comunque l'autore dell'articolo, eventuali estremi di pubblicazione e aggiungere: scaricato all'URL http://...... il gg/mm/aa (perche' capita che quel che c'e' oggi non c'e' domani).

PRIMO  STANDARD (semplificato)

P. Autore, S. Autore, Titolo del lavoro, estremi di pubblicazione, ANNO.
dove P. sta per l'iniziale del PRIMO autore e S. per l'iniziale del secondo autore. Solo in caso di piu' di 4-5 autori si mette AA.VV. per 'autori vari'
 
Quanto agli estremi di pubblicazione possono essere:
- il nome di una rivista, di cui allora bisogan indicare volume e numero (es. vol.20, n.6); per le riviste sarebbe bene aggiungere i numeri di pagina (pp. 101-124)
- un libro di cui allra basta l'editore (es. Kluver)
- gli atti (in inglese Proceeding, abbreviato in Proc.) di una conferenza o seminario o altro: se ci sono degli edtors dei proceeding vano indicati prima del nome del convegno; dopo il nome del convegno va messo il luogo dove si e' tenuto.
- un URL  dove si trova l'articolo citato; sarebbe bene metter oltre la data di 'pubblicazione' (sempre che sia indicata, spesso purtroppo manca) anche  la data del download (che significa: 'quel giorno l'ho scaricato, non e' colpa mia se quando ci provate voi il link non funziona piu')

Per  introdurre  i riferimenti nel testo ed evitare di doverli rinumerare di continuo, si possono usare sella sigle simboliche cosi' costruite
- se c'e' un solo autore prime 3 lettere del cognome (di cui la prima maiuscola e le altre 2 minuscole) piu' ultime due cifre dell'anno;
- se ci sono piu' autori l'iniziale del cognome di ciascuno (tutte maiuscole)  piu' ultime due cifre dell'anno.

Qui sotto alcuni esempi:

[WMS02]    E. Wenger, R. McDermott, W.M. Snyder, Cultivating Communities of Practice – A Guide for Managing Knowledge, Harvard Business School Press, 2002.
[Sch94]  D. Schuler, Community  networks, Building a New Participatory Medium,  in Comm. of the ACM, vol. 37, n.1, Jan., 1994.
[Pet77]    C.A. Petri, Comunication Disciplines,  in B. Shaw (ed.), Proc. of the Joint IBM-Univ. of Newcastle upon Tyne Seminar, Newcastle upon Tyne Computing  (UK), 1977.
[Lii04] E. Liikanen, Reinforcing eDemocracy, Welcome Speech to the eDemocracy Seminar, Brussels, Febr. 12 and 13, 2004, scaricato il  24 settembre 2004 all'URL: http://europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.do?reference=SPEECH/04/71

SECONDO  STANDARD: ESEMPI (leggere in fondo aggiornamento al 3.5.2016)

LIBRO
Fisher, R. and Ury, W. (1983) Getting to Yes: Negotiating Agreement Without Giving In, Penguin Books, New York.

ARTICOLO IN RIVISTA (JOURNAL)
Evans, B. and Theobald, K. (2003) “Policy and Practice LASALA: Evaluating Local Agenda 21 in Europe”, Journal of Environmental Planning and Management, 46(5): 781-794.

ARTICOLO IN RACCOLTA
Bannon, L. (1997) CSCW - A challenge to certain (G)DSS perspectives on the role of decisions, information, and technology in organizations?, in P. Humphreys, S. Ayestaran, A. McCosh, B. Mayon-White (eds.), Decision Support in Organizational Transformation, Chapman & Hall, London.

ARTICOLO SU WEB
Clement, A., Shade L. , et al. (2002). Toward an Evaluation Framework for Community Learning Networks.  Retrieved 11 November, 2002, from http://www.fis.utoronto.ca/research/iprp/.

aggiornamento 21.2.2015
attenzione: sempre più ci sono riviste e altre pubblicazioni direttamente online, ma che hanno comunque tutte le caratteristiche e informazioni di cui sopra, che vanno quindi citate aggiungendo eventualmente un URL.

La categoria ARTICOLO SU WEB si riferisce invece a un contributo di uno o più autori, non inserito in una pubblicazione scientifica (peer reviewed), ma comunque disponibile in rete. Quindi mancano gli estremi di pubblicazione (una rivista, dei curatori, etc) ma c'è solo un URL (e la data di retrieving: ad esempio, il paper di Clemen, Shade et al, non è più accessibile all?URL indicato qualche tempo fa ma a questo http://www.cmis.brighton.ac.uk/research/seake/cna/conference/proceedings/docs/Robert%20Luke%20%26%20Andrew%20Clement.pdf

aggiornamento 3.5.2016
Google Scholar offre un supporto per scrivere una buona bibliografia: se conosco il tiolo dell'articolo, faccio una ricerca su Scholare e, trovata l'entry giusta, clicco su "Cite". Compare un menu che dice come citare quell'artiolo secondo vari standard: sceglietene uno e usate sempre quello. Personalmente, potendo scegliere, suggerisco APA (di solito il secondo) che è abbstanza semplice e completo.

INSERIMENTO DELLE CITAZIONI NEL TESTO

In tutti i casi, ogni articolo citato nella bibliografia deve essere citato nel testo della relazione/tesi (diverso il caso delle slide). Nel caso del primo standard basta inserire nel posto giusto la sigla; Nel secondo caso, di nuovo esistono vari modi grosso modo ricondubibili a questi esempi (dai casi precedenti) dove troveremo nel testo citati (Fisher and Ury, 1983), (Evans and Theobald, 2003),  (Bannon, 1997).

NOTA: non ho inserito uno standard progressivo numerico perchè nel caso si debba inserire una citazione in un punto, si deve modificare la numerazione di tutti i successivi. Si tratta cioè di uno standard che richiede l'ultilizzo di un sistema automatico di gestione delle citazioni. Se si fa questa scelta, il formato della Bibliografia adotterà il secondo standard in una delle sue varianti (ad es. APA) preceduta dal numero progressivo della citazione.


SITOGRAFIA
il secondo standard è quello più accademico e in questo contesto un sito difficilemente entra come tale nella bibliografia; nel primo caso si può estendere lo standard iroducendo una sigla per denotare e riferire nel testo un sito; ad esempio per  citare il sito di un software o uno spazio web

[Alfresco] www.alfresco.com
[IdearioCagliari] http://oratoccaanoi.ideascale.com/

in genere i siti citati come tali non dovrebbero avere una data

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